PODCAST - CAFFÈ CORRETTO
"Distruggere Assange", il libro sulla storia di Julian Assange scritto da Sara Chessa, giornalista sarda all'estero che si occupa del caso
Focus su Julian Assange con chi del caso se n'è occupato parecchio. Ne parliamo con Sara Chessa, giornalista sarda nel Regno Unito. Le condizioni di Julian Assange non sono buone a livello di salute. La sentenza aveva già negato l'estradizione proprio per quanto concerne la sua salute mentale. Vi è un forte rischio che lui tenti il suicidio per evitare di passare la vita in carcere.
Ma chi è Julian Assange? E' l'editore e fondatore di Wikileaks, famosa negli anni 2000 per aver creato il sistema delle dropbox sicure che permettevano, attraverso l'utilizzo della crittografia, di ottenere materiali anche segreti ma di interesse pubblico fondamentali per l'esercizio della democrazia. Noi dobbiamo sapere se i governi si comportano secondo gli interessi dei cittadini. Julian Assange e Wikileaks hanno ricevuto anche molti premi e altri premi sono stati ricevuti per aver svelato al mondo la vera natura delle guerre in Iraq e Afghanistan.
Noi conoscevamo quelle guerre come guerre di esportazione della democrazia, come guerre di lotta al terrorismo e invece abbiamo scoperto che la loro realtà era fatta di violazioni sistematiche dei diritti di civili, crimini di guerra. Si arriva a cose eclatanti come "Collateral murder", uno dei video diffusi da Wikileaks in cui un gruppo di militari spara sui civili iracheni inermi uccidendo anche due reporter della Reuters, come se ci si trovasse in un videogioco.
Cos'è accaduto? Per aver rivelato documenti che svelavano la natura di queste guerre e aumentato la consapevolezza del pubblico su queste guerre Julian Assange ha imbarazzato il governo americano e i suoi alleati. All'epoca iniziò una campagna diffamatoria nei suoi confronti. Ci sono state anche delle accuse di stupro, poi cadute, archiviate. In quel momento Assange si trovava in Svezia dove viene considerato stupro anche un rapporto non protetto.
Il relatore ONU sulla tortura, Nils Melzer, ormai ex relatore, ha condotto indagini minuziose sul modo in cui è stata condotta l'inchiesta svedese. Accuse mai andate oltre le indagini preliminari. Erano accuse ma non capi di imputazione.
Lui diventa dunque un personaggio scomodo e trova rifugio nell'ambasciata Ecuadoriana perché i suoi avvocati avevano richiesto alla Svezia di non consegnarlo agli Stati Uniti. Si capiva già dall'inizio che il vero interesse era quello di perseguitarlo per le pubblicazione che ha fatto come giornalista. La Svezia si è rifiutata di assicurare che non l'avrebbe consegnato agli Stati Uniti. Su Assange Sara Chessa ha scritto un libro: "Distruggere Assange, per farla finita sulla libertà di informazione".
Fin dall'inizio ha sospettato e detto che avrebbe ricevuto una richiesta di estradizione dagli Stati Uniti arrivata nel 2019 specificamente per ciò che aveva fatto con Wikileaks. I motivi sono 18 capi di imputazione. Il primo è per intrusione informatica e gli altri 17 legati alla legge sullo spionaggio. La legge dello spionaggio non si dovrebbe applicare contro un giornalista in quanto andrebbe contro la Costituzione americana. La condanna a 175 anni di carcere per Assange, nel caso in cui venisse estradato e poi condannato dopo il processo negli USA sarebbe praticamente certa.
L'altra accusa è pretestuosa perché il governo degli USA fa finta di non ricordarsi che c'è già stato un processo a Chelsea Manning, militare che ha fornito i documenti a Weakileaks. Durante il processo è stato appurato che lei non aveva assolutamente bisogno di Assange per accedere a quei materiali. Durante il processo che deve decidere se Assange verrà estradato negli Stati Uniti i rappresentanti del governo statunitense si sono comportati come se non fosse avvenuto il processo a Manning.
Ulteriori informazioni sul caso Assange nel podcast e nel libro della scrittrice e giornalista Sara Chessa.
Intervista a cura di Carlo Alberto Melis!