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L'Opinione del 19 Dicembre 2022 - Ore 16: CAPPUCCINO E BANCOMAT, IL REGALO DELLA MANOVRA

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La manovra c’è: il tira e molla si è concluso con l’arbitraggio di Bruxelles. Meglio cedere sul Pos che incontrare, più tardi, problemi più grossi. Insomma, il governo non rischia: e la premier applica il metodo ‘’numeri’’ e non ‘’consenso’’. Si slavano alcune bandiere elettorali: pensioni aumentate per gli over 75, ritocco del cuneo fiscale per una mezza risposta agli industriali, quota 103 (tutta da esplorare) e aiuti alle famiglie. La mediazione, insomma, è composizione. Di un puzzle che, almeno per ora, incolla la maggioranza che osserva la costante crescita nei sondaggi di Fratelli d’Italia. Dicono molto i fischi a Berlusconi, nella kermesse per i dieci anni del partito della Meloni. Ora si può accelerare. La premier incassa una tregua, ma non vivacchierà a caccia di equilibri. E gli alleati sanno bene che la manovra va approvata, approvata ora, punto e basta. Chi spiegherebbe ai mercati che il ritardo è dovuto a inconcludenti trattative interne? Insomma le bandierine restano, dove possibile, magari con qualche sforbiciata. Come l’iva sul pellet o la decontribuzione, ora non totale, per i neo assunti. L’effetto POS è quello più evidente: ne 60, né 30. La soglia è cancellata. E basta con la storia del cappuccino col bancomat: almeno per tutto il 2023, la società pagobancomat ha azzerato le commissioni sotto i 5 euro. La strada giusta, la più semplice.

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