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L'Opinione del 20 Dicembre 2022 - Ore 16: LA TRANSIZIONE ENERGETICA, VERSO LA NON-IDENTITA
Quanto costa la transizione energetica? Quanto pesa sul paesaggio e sulle trasformazioni che comporterebbe? Qual è il rapporto costi benefici dellinvasione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici? Le risposte, per ora, stanno sugli scenari (simulati) di un Italia, e di una Sardegna, profondamente cambiate. Foto immaginarie ma eloquenti: torri di 200 metri davanti alle coste o intorno a Saccargia, centri storici con i tetti rivestiti di pannelli. Si può sostenere transizione e basta? Rinnovabili comunque? In un paese come il nostro, il più bello del mondo, il dibattito divide gli ambientalisti. E nel governo, il sottosegretario Sgarbi, accentua la polemica, rivolgendosi al FAI, il fondo ambiente: che ne direbbe di una selva di pali eolici davanti allabbazia di San Fruttuoso, che appunto il Fai gestisce? Ecco la vera questione. La collocazione dei parchi eolici è proposta dai privati: misurano il vento e progettano dove ce nè di più. E una semplificazione, ovvio. Ma la sostanza non cambia. Atterranno così centinaia di proposte: soprintendenze e capitanerie, come possono, frenano e bocciano. Per Italia Nostra, che sta con Sgarbi, è il fallimento della pianificazione. Deve essere il pubblico a individuare le aree, magari mettendole in gara. Si dirà: il paesaggio si evolve. Qualsiasi esperto sorriderebbe: ovvio che si evolve. Ma nellarmonia e nellidentità dei luoghi. Ovvero la nostra ricchezza. Circondata di torri eoliche, che Sardegna sarebbe?